Falerno del Massico DOC

Nel 1965 una vera e propria operazione di “archeologia enologica”, voluta da Francesco Paolo Avallone, fondatore di Villa Matilde Avallone, ha riportato alla luce il vinum Falernum, ora Falerno del Massico DOC, ripristinando un rinnovato interesse ad una zona, il territorio del Massico, che aveva conosciuto un lungo declino.
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/nLe uve autoctone Aglianico e Piedirosso, coltivate in un unico vigneto alle pendici del vulcano spento di Roccamonfina, fermentano macerando sulle bucce per circa 25 giorni e, dopo un affinamento di 12 mesi sia in botti di rovere tradizionali che in barrique di Allier, si traducono in un vino che riempie la bocca di frutti neri e spezie, con un tannino energico e vellutato che poi scorre via grazie all’agrumata acidità.
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/nCon un cosciotto di agnello alla brace, un piatto di tagliatelle al ragù, delle succose salsicce con la cicoria ripassata, insomma qualsiasi piatto in cui la carne è protagonista è quello giusto per bere il Falerno del Massico DOC.